Leggere il bilancio di una banca è comprenderne le scelte operative e i risultati raggiunti, fare valutazioni di andamenti nel tempo e confronti con altre banche, disporre di dati e informazioni su cui basare analisi prospettiche. Si tratta di un esercizio non del tutto facile anche per chi ha qualche dimestichezza con il tema: da un lato appaiono immediatamente leggibili le tipiche voci delle attività e delle passività (crediti e debiti, attività e passività finanziarie, derivati), i costi e i ricavi caratteristici (interessi, commissioni, prezzi negoziati sui mercati finanziari), i segni dei raccordi con l'operatività sottostante riflessa in essi (intermediazione creditizia, erogazione di servizi, partecipazione ai mercati finanziari); dall'altro emergono la non intuibilità degli effetti che le valutazioni hanno avuto sui valori esposti a fine periodo, la mole di dati e informazioni presenti nella Nota integrativa, la necessità di leggere e interpretare singoli fenomeni raccordando tra loro fonti presenti nelle diverse parti di cui il bilancio si compone. L'introduzione degli Ias/Ifrs non ha reso più agevole il compito: fra l'altro, sono stati adottati nuovi criteri di valutazione - il fair value, il "costo ammortizzato" - per i crediti, i debiti, le attività e le passività finanziarie, i derivati; ne sono discesi effetti sui valori esposti alla data del bilancio; hanno fatto il loro ingresso sulla scena voci volte a tenere conto di "adeguamenti di valore" di attività e passività finanziarie e di "riserve da valutazione". Il lettore di bilanci deve misurarsi con queste novità e specificità, e con molte altre tecnicamente rilevanti.
Questo scritto ha l'obiettivo di delineare un percorso di lettura del bilancio delle banche: ambizione eccessiva se volta a far leggere - e a far comprendere in poche pagine - tutto il bilancio; ambizione percorribile con qualche risultato se limitata a uno sguardo d'insieme, a indicare direzioni e modi di lettura, a introdurre a una prima analisi in chiave gestionale. Le complessità che sono state richiamate fanno cogliere subito la realtà del problema: gli analisti che intendono pervenire a interpretazioni approfondite non possono che basarsi anche su una buona conoscenza dei criteri di redazione e di composizione del bilancio nel suo insieme e nelle sue voci. Scomporli - e leggere così i dati - è il vero passo necessario da compiere.
Per raggiungere l'obiettivo, questo scritto è strutturato intorno ai seguenti temi:
I. sono posti in evidenza i raccordi tra le voci tipiche del bilancio di una banca e la sua operatività;
II. sono esposti sinteticamente i principali criteri introdotti dagli Ias/Ifrs per l'iscrizione, la classificazione e la valutazione delle principali voci tipiche: crediti, attività finanziarie e passività finanziarie;
III. è indicato un esempio di percorso di lettura: i crediti alla clientela;
IV. sono suggeriti altri percorsi di lettura per approfondimenti.
Prefazione
1. Introduzione
2. Le fonti normative: richiami
3. Lo Stato Patrimoniale
3.2 Le voci tipiche dell'attività della banca: una lettura in chiave gestionale
4. I criteri di valutazione: crediti, attività finanziarie, passività finanziarie
4.2 La valutazione delle attività e delle passività finanziarie
5. Il Conto Economico
5.2 L'analisi per margini
5.3 I contenuti e le logiche di aggregazione graduale dei margini: alcune considerazioni
6. Gli altri schemi obbligatori: il Prospetto delle variazioni del patrimonio netto e il Rendiconto finanziario
7. La Nota integrativa: alcune indicazioni di lettura
8. Percorsi di lettura: i crediti alla clientela
9. Altri percorsi di lettura: suggerimenti per approfondimenti
Appendice A ' Banca d'Italia, Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione, Circolare n. 262 del 22 dicembre 2005
"Appendice B - I crediti alla clientela: ""Percorso di lettura"" dal Bilancio di un Gruppo Bancario"
2. UniCredit Group, Bilancio consolidato 2008 (estratti e commenti)